È stato un incontro costruttivo di valori al quale il 5 marzo il club Costa Gaia ha partecipato e non solo nell’ascolto quanto nell’attività preparatoria operata dalla Commissione distrettuale della quale ha fatto parte il club con il suo socio Michele Comparetto.
Aperto dai saluti del Governatore Alfio Di Costa il tema è stato introdotto dal presidente della Commissione Pino Disclafani ed è stato sviluppato dal dott. Roberto Mario Bruno Giarola, referendario della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Si è narrata la storia del farsi della protezione civile, lungo il percorso avviato da Giuseppe Zamberletti e spinto dalle emergenze suggeritrici di soluzioni sempre più efficaci, nel passaggio da sistemi operativi legati al dopo catastrofe a sistemi che sapessero rispondere alle richieste di aiuto e soccorso durante e prima. È emerso lo sviluppo delle logiche della protezione civile, dalla chiusura della stalla dopo che i buoi sono fuggiti, metafora che ne rappresenta le prime fasi di intervento, alla ricerca di quel coinvolgimento capace di utilizzare tutte le risorse che servono. Ricerca non sempre facile in quanto si tratta di mettere insieme più soggetti che sappiano essere portatori ciascuno di un pezzo di soluzione al problema più complesso, superando la operatività per silos, per compartimenti ciechi l’uno dell’altro, ed attivando la costruzione di competenze in rete.
Il sistema è maturato a seguito di esperienze drammatiche come la catastrofe dell’Irpinia o i terremoti di cui ancora restano la distruzione e la sofferenza. Oggi punta su assi fondanti: la cura del territorio, affidata ai sindaci quali sentinelle nel presidio municipale, la comunità scientifica perché scienza e tecnica aiutino a sviluppare conoscenza dalla quale trarre i suggerimenti per la prevenzione prendendo atto dei cambiamenti, il volontariato della protezione civile, purché preparato professionalmente, il coordinamento delle competenze in campo che devono dialogare e porre in essere armonicamente le proprie funzioni. Da qui si forma la coscienza civica che può diventare catalizzatrice di energie costruttive e di quella genialità che ad ogni italiano non manca. Bene non disperderla frammentandola.
Una indicazione di percorso, quella del relatore, che ha accompagnato la direzione del Rotary verso la partecipazione attiva di tutti i rotariani le cui professionalità sono da considerarsi risorse al servizio della comunità.
Per questo il Distretto ha sottoscritto un pre-accordo con l’Assessorato regionale alla sanità avviando un processo culturale che renda possibile riconoscere il Rotary accanto alla protezione civile, componente attiva nel e per il territorio accanto alle comunità.
Un indirizzo carico di responsabilità nell’esercizio dell’essere rotariani sempre più chiamati all’etica della cittadinanza.
Il Rotary c’è.