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Un incontro davvero interessante, aperto dai saluti del Governatore del Distretto 2110 Alfio Di Costa e dei club organizzatori e nel quale sono state approfondite le problematiche sanitarie relative all’HPV Papilloma virus.

Il nostro club Costa Gaia, con il presidente Pippo Scalzo, ha aderito partecipando anche attraverso il contributo professionale della sua socia Caterina Crescimanno.

Elevata partecipazione su piattaforma, ormai strumento portante che ha consentito ai molti club del distretto di fruire di quelle informazioni professionali che si indirizzano alla prevenzione e alla salvaguardia della salute, posto che circa l’80% degli individui sessualmente attivi incontrerà il virus papilloma nella propria vita, con un picco di prevalenza nei soggetti con età tra i 20 e i 25 anni. 

Gli interventi della dott.ssa Melania Caruso, del dr. Marco Farina, della dott.ssa Caterina Crescimanno e del dr Antonio Giunta, risorse professionali di alto profilo, hanno saputo guidare alla comprensione del tema sviluppandone limiti, rischi e prevenzione perché, se l’ evoluzione dell’infezione da Hpv passa dalla possibilità che venga eliminato dal sistema immunitario o spontaneamente in un periodo di due anni ed in tale caso non è associata ad alcuna lesione epiteliale,  può piuttosto persistere ed evolversi fino al cancro della cervice in tempi più che raddoppiati.

Eccolo il papilloma virus che può penetrare nelle cellule basali infettando essenzialmente gli
epiteli di rivestimento ed ecco  lo sviluppo del cancro della cervice uterina, lì dove il CIN indica
la neoplasia intraepiteliale cervicale, il CIS indica il carcinoma in situ.

La cellula dunque può trasformarsi malignamente e quel che preoccupa è la risultanza di studi scientifici in base ai quali è stato dimostrato il potere oncogeno dell’HPV, responsabile della totalità dei tumori della cervice uterina, di circa il 90% dei tumori dell’ano, del 70% dei tumori della vagina, del 50% dei tumori del pene e del 40% dei tumori della vulva, del 26% dei tumori dell’orofaringe, inclusi i tumori delle tonsille e della base della lingua. Una condizione di allarme che trova la ginecologia in prima linea nella individuazione e nella cura come nella prevenzione dell’infezione specie perché rimane ancora impossibile prevedere l’evoluzione dell’infezione da HPV o della lesione displastica nel singolo individuo, ragion per cui buona parte della ricerca scientifica più recente in questo settore è fortemente interessata allo studio di marcatori biologici di proliferazione e di progressione tumorale coinvolti nell’eziopatogenesi delle lesioni da HPV che possano fungere da indicatori prognostici.

Il tumore della cervice uterina, la terza neoplasia più frequente tra le donne, dopo quelle al seno e al colon-retto, può essere del tutto prevenibile e comunque ben curabile se rilevato precocemente.

Ma è elevata la prevalenza di infezioni da Papillomavirus anche nel maschio, associate a lesioni quali verruche e papule, condilomi piani e acuminati. Almeno il 30% dei partners maschili ne è portatore con un genotipo diverso per differenza di genere e può perpetuarne l’infezione nella coppia.

Diversi Stati hanno introdotto un programma di vaccinazione per entrambi i sessi, essendo anche l’uomo un serbatoio dell’infezione, ancorato alla superfice degli spermatozoi e che si attiva nel momento in cui lo spermatozoo entra nell’ovocita. Nel 2007 gli studi medici hanno prodotto un vaccino che previene per il 90% dei casi con l’obiettivo di eliminare i rischi da tale infezione entro il 2040.

Infezioni in agguato da prevenire per salvaguardare quello che è un dono di tutti, la vita attraverso la salute.

In tale direzione il pieno impegno del Rotary attraverso le azioni di informazione rese possibili dalle risorse professionali che i soci costituiscono e che pongono al

servizio della Associazione e della comunità.

Il Rotary c’è.

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